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Informatica e hacking

La privacy che pensiamo di avere

Con l’avvento della pandemia sono state molte le idee su come tracciare le persone infette, molte sfruttano un oggetto che portiamo sempre con noi, il cellulare.

Questo ha portato a discussioni mediatiche per l’impatto che pu? avere sulla privacy dei cittadini e di solito di parte dall’assunto che finora, non essendo necessario, questo tracciamento non veniva effettuato.

Niente di piu sbagliato, da molto prima della diffusione del covid eravamo sottoposti al tracciamento: se abbiamo usato e usiamo un cellulare ? gia da molto tempo che la nostra privacy non esiste ed ? alla merce delle grandi aziende tecnologiche e a disposizione della giurisprudenza.

I cellulari hanno bisogno di una SIM che per essere acquistata necessita di una nostra identificazione, inoltre ogni dispositivo ha un suo codice IMEI, un identificativo univoco del cellulare.?Questo codice IMEI viene normalmente trasmesso nella comunicazione rendendo di fatto la trasmissione tracciabile e identificabile dal fornitore di servizi di telefonia: tramite la triangolazione delle celle il fornitore pu? sapere anche la vostra posizione approssimativa.

inoltre Android o iPhone e quindi Google e Apple ed i loro i servizi: questi due colossi catturano una infinit? di dati su praticamente la totalit? dei cellulari esistenti, posizione, contatti, cronologia, possono sapere anche quante volte siete andati in bagno se fosse necessario, normalmente sono paladini del principio dei dati aggregati ma nella pratica hanno accesso ai vostri dati specifici se ce ne fosse mai bisogno.

Tutto questo per dire che estendere il controllo al Bluetooth serve solamente per rendere disponibile in modo semplice il tracciamento al nostro governo, si poteva anche collaborare con Apple e Google entro termini chiari e condivisi ma significava comunque essere dipendenti di una sovranit? straniera, meglio avere un’altra scansione periodica sul nostro cellulare per essere liberi da questo.

Fortunatamente stanno nascendo negli ultimi anni dei sistemi operativi mobili e hardware open source che possono aiutarci moltissimo a riappropriarci della nostra privacy, un esempio su tutti il blasonato Librem 5 o il pi? economico Pinephone (trovate una lista aggiornata su wikipedia).

Se vi piace questo argomento e ne volete sapere di piu vi invito a seguire l’Internet Privacy Guy, Rob Braxman, un apostolo della privacy che espone molte curiosit? sulla moderna tecnologia di tracciamento: potete trovarlo sulle maggiori piattaforme di streaming sia sul suo sito Brax.me dove potrete trovare tutto l’occorrente per difendere la vostra privacy.

Di Michele Palazzoni

Fin da bambino, sono stato affascinato dai microprocessori e dall'idea di poterli dotare di una sorta di “intelligenza” per eseguire compiti di ogni genere. Questa curiosità si è trasformata rapidamente in una passione profonda per l’elettronica e l’informatica, guidando sia il mio percorso di studi sia la mia carriera professionale. Sono un consulente SAP con piu di 30 anni di esperienza ma mi considero un hacker per natura, amo modellare la tecnologia per rispondere alle mie esigenze e a quelle dei progetti a cui lavoro.